Un utile confronto e scambio di esperienze tra i catechisti del Triveneto.
Le diocesi del Triveneto hanno accolto favorevolmente l’idea – nata e maturata all’interno della consulta nazionale dell’Uc e approvata dalla segreteria generale della Cei e dalla commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi – di celebrare nelle singole regioni ecclesiastiche il tradizionale convegno dei direttori e collaboratori degli uffici catechistici diocesani che da 45 anni si teneva alla fine di giugno, l’ultima volta a Pesaro.
La commissione regionale, con la guida del vescovo di Adria-Rovigo, Lucio Soravito, delegato della conferenza episcopale triveneta per la catechesi, si è subito messa all’opera ipotizzando per le nostre diocesi un convegno catechistico spalmato, per così dire, in tre incontri e in date distinte per poter riflettere sulle prospettive dell’iniziazione cristiana e della catechesi che l’accompagna con tutte le categorie di persone che sono coinvolte nel cammino e nella prassi dell’iniziazione cristiana dei ragazzi.
Il primo incontro si è tenuto domenica 29 gennaio nel centro pastorale diocesano “Card. Urbani” a Zelarino, nel veneziano. Con il vescovo delegato, i direttori degli uffici catechistici diocesani, le loro equipe e i coordinatori vicariali della catechesi, si è iniziato a celebrare il convegno regionale dal titolo: “Rinnovare l’iniziazione cristiana del Nordest. Passi compiuti, prospettive intuite”. Erano presenti 120 persone in rappresentanza di tutte le 15 diocesi del Triveneto.
Nella giornata, a partire da alcune acquisizioni legate alla riflessione sull’iniziazione, sono state presentate alcune sperimentazioni in atto nelle nostre chiese locali, riguardanti in particolare la pastorale battesimale (diocesi di Vittorio Veneto e di Verona) e il cammino di catechesi di iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi (diocesi di Padova, esperienza dei centri di ascolto proposti in quaresima).
Riflettendo, a gruppi, sulla situazione delle singole chiese locali a dieci anni dal documento dei vescovi del Triveneto “Iniziazione Cristiana: un invito alla speranza”, le persone che nelle diocesi hanno il compito di coordinare, sostenere, promuovere, ispirare e guidare le attività catechistiche, hanno sottolineato e messo in luce un’immagine di chiesa che rifiuta logiche sedentarie rassegnate o falsamente rassicuranti. In questo cammino decennale che ci sta alle spalle la grazia del movimento è andata a braccetto con quella della comunione: si è camminato, insomma, molto insieme. È stato inoltre sottolineato che, in questi anni di sperimentazioni, si sono evitate scelte dirompenti e mantenuto un legame con la tradizione formativa delle nostre comunità, persuasi, da una parte, di alcune esigenze di cambiamento, ma, dall’altra, capaci anche di adeguarci al passo degli ultimi.
In particolare, nella riflessione si sono intravisti alcuni snodi che costituiscono l’approccio necessario per nuove percorrenze: il primo e secondo annuncio, la logica catecumenale, la comunità, la famiglia. È emerso, infine, che sono disseminate qua e là “esperienze” in cui si sperimentano itinerari più o meno complessi e che sono più di quelle che si pensa o che si riesce a censire: tutte dicono ricchezza creativa affidata a una logica progressiva e condivisa, che passa dalle forme più tradizionali sullo sfondo del “catechismo” a percorsi di carattere innovativo dove si constata che l’itinerario, pensato inizialmente per qualcuno, alla fine finisce per ospitare anche altre realtà della parrocchia.
In definitiva, il primo incontro ha voluto far conoscere alcune esperienze significative di un rinnovato processo di iniziazione cristiana, presenti in alcune delle nostre chiese diocesane; ha voluto aiutare a cogliere gli elementi più apprezzabili e a individuare le scelte pastorali e catechistiche da privilegiare per rendere più efficaci i processi di iniziazione cristiana.
Il secondo incontro del “trittico” del convegno regionale, tenutosi il 28 febbraio, sempre a Zelarino, ha visto protagonisti i preti del Triveneto: parroci, vicari foranei e sacerdoti giovani. L’obiettivo è stato quello di riflettere con loro soprattutto sul rapporto tra il rinnovamento dell’iniziazione e la pastorale parrocchiale globale, individuando opportunità, difficoltà e condizioni.
A partire dall’esperienza, alcuni parroci hanno aiutato, con le loro testimonianze, a cogliere, nell’articolato quadro della pastorale, le modalità in cui si inseriscono i percorsi dell’iniziazione cristiana. Nei lavori di gruppo si sono comprese quali sono le strade realisticamente possibili e a quali condizioni. In questo incontro si è dialogato con i sacerdoti anche sulle acquisizioni che le equipe diocesane hanno fatto emergere nel precedente incontro.
Il terzo e ultimo momento sarà il 9 giugno presso il cinema Mpx di Padova, dove si daranno appuntamento i referenti parrocchiali. L’incontro sarà l’occasione per cogliere quanto di più interessante sta avvenendo nella catechesi triveneta, evidenziando prospettive e appelli rivolti alle nostre chiese del Nordest. Ci si confronterà in particolare sulle esigenze rivolte alla formazione dei catechisti e di quanti operano nei processi dell’iniziazione cristiana.
È tutta una chiesa, insomma, che si sente coinvolta nel grande movimento messo in moto da questa felice intuizione di un convegno regionale. Il presidente della conferenza episcopale triveneta, Dino De’ Antoni, riprendendo l’espressione di 1 Pt 2, 5 che dà il titolo a tutti i convegni regionali, a nome di tutti i vescovi della regione conciliare ha rivolto ai partecipanti del convegno catechistico questo invito: «Come pietre vive vi radunate consapevoli che ciascuna delle nostre chiese porta con sé un patrimonio di esperienza e di fede. Le parole di Pietro ci ricordano che noi siamo “pietre vive”, pietre cioè scelte dal tornante della storia, non come mattoni prefabbricati né tutti squadrati allo stesso modo».
L’augurio è che il nostro lavoro e quello di tutte le altre regioni contribuisca a realizzare nel grande cantiere dell’iniziazione quella “costruzione” capace di essere attenta all’oggi della storia e della chiesa. Una costruzione soprattutto significativa per i nostri ragazzi, per le loro famiglie e per le comunità, grembi che generano la vita cristiana.
don Danilo Marin
direttore ufficio catechistico regionale del Triveneto
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