L’incontro su “Preadolescenti e Fede”, organizzato dalla Commissione Regionale per l’Annuncio e la Catechesi, e guidato dalla dott.ssa Alessandra Augelli, docente di pedagogia della famiglia, all’Università del S. Cuore, è stato molto stimolante ed arricchente.
Già il titolo cattura subito l’interesse e l’attenzione di noi educatori, perché riguarda una fascia di età che ci fa problema, che guardiamo con un certo disagio, perché età di passaggio, dove tutto è in continuo mutamento. Dobbiamo ammetterlo: i preadolescenti ci mettono in crisi, perché ci obbligano a cambiare con loro, ad uscire dai nostri schemi di trasmissione, specie per quanto riguarda la Fede. La dott.ssa Alessandra Augelli ha ben espresso le nostre perplessità di adulti, ma ci ha aiutati soprattutto a valorizzare i ragazzi che vivono questa fase di transitorietà ed a vivere la nostra missione di catechisti come una grande opportunità di crescita.
L’atteggiamento che ci è richiesto è , innanzitutto, quello di metterci accanto, di ascoltare i loro vissuti, di metterci in ricerca con loro, condividendo le domande di senso che incominciano a sorgere; camminare con loro, capaci di dare ragione delle nostre scelte di vita. I ragazzi devono percepire che ci sta a cuore la loro anima, ossia la preziosità della loro persona. La nostra è una preoccupazione gratuita, che non ha paura di perdere i ragazzi, perché il seme che abbiamo loro donato, non è nostro, ma contiene la potenzialità della vita dello Spirito e prima o poi, dove e come il Signore vorrà, porterà frutto. Siamo alleati dello Spirito Santo, perché Lui ci precede, è già presente nei ragazzi che incontriamo. Allora, perché avere paura se possiamo contare su una alleanza così forte?
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